|  | Con questo 
                        libro penetriamo nella intima essenza del complesso dell'attività 
                        di Rudolf 
                        Steiner. Perchè tutta l'opera sua aveva 
                        questo unico fine: di tracciare al mondo le vie che conducono 
                        al Cristo. Nel tempo del razionalismo e del materialismo, 
                        il Cristo, per noi, era andato perduto; le Chiese sbadigliavano 
                        nella desolazione del vuoto, e chi non si adagiava in 
                        esse come un fanciullo ingenuo e puro, aveva testa e cuore 
                        o vuoti, o pieni di contraddizioni. Quanto usciva dalle 
                        labbra dei rappresentanti della dottrina cristiana non 
                        operava come verità e convinzione; suonava spesso 
                        vuoto, gonfio o artificioso, nel migliore dei casi volto 
                        a stordire sè stesso.La Chiesa era diventata una cosa formale, convenzionale, 
                        e di fronte alla scienza scendeva a compromessi, senza 
                        poterle opporre alcuna realtà operante; doveva 
                        a mano a mano rinunziare pretendere dagli uomini la fede, 
                        perchè a chi dubitava non era in grado di opporre 
                        nulla di sufficientemente concreto, che fosse capace di 
                        trasformare la credenza in sicuro convincimento e in sapere. 
                        Perfino i catecumeni dovevano ritirare i loro quesiti 
                        dinnanzi all'incertezza del venerato pastore e alla sua 
                        evidente ritrosìa ad affrontare tutto ciò 
                        che fosse essenziale; essi si vedevano come scolaretti 
                        abbandonati posti di fronte al Nulla spirituale, si sentivano 
                        vacillare il terreno psichico sotto i piedi. [...]
 Marie Steiner, dalla prefazione |