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                        Questa conferenza invece dà un ruolo di primo piano 
                        alla prospettiva del popolo. Descrive come gli uomini 
                        si incarnino in popoli sempre nuovi, in correnti di sangue 
                        e di ereditarietà sempre diverse. Nel contempo 
                        molti uomini «migrano» spesso insieme da un 
                        popolo a quello successivo. L’ereditarietà 
                        ha a che fare soltanto col corpo: l’anima non eredita 
                        nulla dal sangue, non riceve niente dal suolo del popolo 
                        in cui si incorpora.  Le esperienze che l'anima porta con 
                        sé dalla vita percorsa in un altro popolo sono 
                        molto più determinanti riguardo all’essenza 
                        di un uomo che non ciò che ha ereditato nel suo 
                        corpo. Queste considerazioni di Steiner sono il più 
                        grande aiuto immaginabile al superamento di ogni mentalità 
                        nazionalistica.L’umanità odierna soffre indicibilmente per 
                        la frammentazione in nazionalità e raggruppamenti 
                        di ogni genere. L’effetto terapeutico di un internazionalismo 
                        a fondamento scientifico-spirituale non può essere 
                        sottovalutato. Un superamento durevole del nazionalismo 
                        è possibile solo se l’individuo acquisisce 
                        una chiara coscienza del fatto che ciò che vive 
                        nelle anime degli uomini ha un’origine completamente 
                        diversa da quello che il corpo riceve in eredità 
                        dal suo popolo attraverso il sangue. [...]"
 Pietro Archiati (dalla prefazione 
                        alla prima edizione) |